Per un piede affetto da fascite plantare, le scarpe indossate sono di importanza fondamentale. La scarpa infatti è l’unica barriera tra il piede ed il suolo.
E’ ormai accertato che la causa principale di fascite plantare sono i microtraumi a cui il piede è sottoposto continuamente quando camminiamo, o ancora peggio, corriamo o saltiamo.
Le scarpe possono attutire o accentuare queste sollecitazioni meccaniche, quindi possono proteggere il piede o contribuire a danneggiarlo.
Se sei una donna e indossi scarpe coi tacchi per la maggior parte del tempo, il tuo piede avrà un’elevata esposizione alle sollecitazioni meccaniche che predispongono alla fascite plantare.
Anche se sei un uomo ed usi spesso scarpe con suola rigida, non è molto meglio.
Al contrario, un buon paio di scarpe da ginnastica, aiutano a sostenere e proteggere il piede.
Devi sapere però, che non tutte le scarpe da ginnastica sono uguali, e non tutte sono indicate in caso di fascite.
In questo articolo ti darò tutte le informazioni di cui hai bisogno per scegliere le migliori scarpe per il tuo piede.
CLASSIFICAZIONE DELLE SCARPE
Pochi sanno che le scarpe da ginnastica si classificano in categorie che vanno da A0 ad A7.
Le scarpe A0 sono le cosiddette minimaliste, cioè scarpe estremamente leggere, ma poco stabili.
Le A1 sono super leggere
Le A2 sono intermedie
Le A3 sono neutre
Le A4 sono stabili per iperpronatori
Dalla A5 in poi diventano scarpe specialistiche, cioè da fuori strada, chiodate ecc.
In caso di fascite plantare acuta, ti consiglio di focalizzare la tua scelta tra scarpe di categoria A3, oppure, solo se hai la tendenza a pronare, cioè a caricare sulla parte interna del piede, A4 (di seguito un esempio di iperpronazione).
In ogni caso provale e valuta la sensazione che ti danno, alcune persone si sentono più protette con una scarpa A3 che con una A4, insomma la risposta finale spetta al tuo piede.
Di sicuro devi evitare scarpe eccessivamente ammortizzate, perche non danno stabilità e sollecitano troppo la fascia plantare.
Fatti consigliare da un commesso competente, ma se quando gli dici “voglio una scarpa A4” cade dalle nuvole cambia negozio.
I TEST PER CAPIRE SE UNA SCARPA PUO’ ANDAR BENE O MENO
Una volta scelta la cetagoria di scarpe da prendere in considerazione, prima di comprarle dovrai effettuare alcuni test che ti mostrerò tra poco, che servono per valutarne la stabilità .
Test di flessione
Premi con una mano sulla punta ed una mano sulla parte posteriore della scarpa esercitando una pressione in flessione. Una buona scarpa dovrebbe flettersi solo nell’avampiede (immagine di sinistra). Se si piega completamente su se stessa non va bene.
Test di torsione
Esercita una forza in torsione. In una buona scarpa la suola dovrebbe restare abbastanza stabile (immagine in alto) e non subire la torsione eccessivamente (immagine in basso).
Test della talloniera
Una buona scarpa ha una talloniera resistente alla pressione, una cattiva scarpa ha una talloniera morbida e flessibile.
Se la scarpa che ti interessa supera questi test, puoi passare al test del piede, cioè calzala e camminaci per un po’ valutando le sensazioni che ti da.
Se non ti convince, non ti ci senti bene o senti che qualcosa ti da fastidio non la comprare. Non dare ascolto ai commessi, senti il tuo piede.
In alcuni negozi specializzati è possibile anche eseguire un test computerizzato che scansiona il tuo piede mentre cammini e sulla base dei risultati, ti viene consigliato il tipo di scarpa.
Prendi questo test con le molle perché è stato pensato per soggetti sani e non specificamente per chi soffre di fascite plantare, quindi se ti propongono il test computerizzato ve bene, ma poi ricordati comunque di far ricadere la tua scelta tra:
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Scarpe di categoria A3 o A4
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Che superino i 3 test che ti ho appena insegnato
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Che ti diano buone sensazioni quando le indossi.
Sono ovviamente da evitare scarpe coi tacchi, zeppe e qualsiasi altro tipo di scarpa che non superi i test che abbiamo visto pocanzi.
EVITA SCARPE TROPPO AMMORTIZZATE
Molte persone affette da fascite plantare (ed anche molti sportivi), magari consigliati male da qualche “esperto”, ricorre all’uso di scarpe cosiddette massimaliste, cioè un tipo di scarpa particolarmente ammortizzata, con la convinzione che, essendo ammortizzate, possano ridurre le sollecitazioni alla fascia plantare.
Questo però non è affatto corretto, anzi.
Le scarpe da corsa massimaliste offrono una maggiore ammortizzazione, in particolare nella regione dell’avampiede, sono state introdotte nel 2010 ed hanno avuto, in questi anni, un vertiginoso aumento di popolarità .
Un recente studio di ricerca dell’Oregon State University, pubblicato sulla rivista Orthopaedic Journal of Sports Medicine, ha evidenziato che l’uso di questo genere di scarpe ha portato a una maggiore probabilità di lesioni, come la fascite plantare e le fratture da stress alla tibia.
Sono pertanto da evitare, sia per chi soffre di fascite plantare, sia per sportivi ancora asintomatici.
Fascite plantare: bastano le scarpe per curarla?
Scegliere le scarpe adatte è un’ottimo punto di partenza per proteggere il tuo piede, ma le scarpe da sole non sono sufficienti per curare un piede affetto da fascite plantare.
Un buon trattamento che permetta di guarire definitivamente dalla fascite plantare deve necessariamente porsi due obiettivi:
- Proteggere il piede dalle sollecitazioni meccaniche
- Favorire la riparazione e la rigenerazione dei tessuti danneggiati
Il primo obiettivo (proteggere il piede), può essere egregiamente raggiunto utilizzando un buon paio di scarpe, insieme ad alcuni altri piccoli accorgimenti come ad esempio il riposo attivo, il taping, ecc.
Per favorire la riparazione e la rigenerazione dei tessuti danneggiati invece è necessario mettere in atto una serie di strategie che aiutino attivamente l’organismo ad accelerare nella maniera corretta il processo di riparazione.
La fascite infatti è una patologia del piede estremamente subdola e pericolosa, che può avere tempi di guarigione molto lunghi se non trattata nel modo giusto.
A tal proposito ho preparato per te una serie di tre video gratuiti che ti sveleranno tutto ciò che devi sapere sulla fascite plantare e come curarla da solo in modo naturale, senza farmaci e chirurgia.
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Egr Sig Prata
L’ ho letto con vero piacere i 3 video preliminari e mi sembra lo specchio di ciò che soffro io.
Una sola cosa vorrei sapere che i miei precedenti medici, fisioterapisti non mi hanno saputo spiegare : la differenza tra spina calcaneare e fascite plantare come si fa a riconoscerle.
La RX al mio piede indica spina calacneare
Grazie x la risposta
Distinti Saluti
Salve, la fascite plantare è una infiammazione della fascia legamentosa che si trova nella pianta del piede, mentre la spina calcaneare è una calcificazione ossea che si forma, appunto, dal calcagno.
Si tende erroneamente a credere che lo sperone calcaneare possa essere una delle cause della fascite plantare, ma in realtà non è affatto così.
Il dolore da fascite è causato dall’infiammazione e da microlacerazioni della fascia plantare.
Al contrario lo sperone è spesso una conseguenza dei microtraumi ripetuti e dell’infiammazione.
I microtraumi infatti mettono in azione gli osteoblasti, cioè le cellule che costruiscono il tessuto osseo, che vanno a creare nuova matrice ossea e si forma lo sperone calcaneare. In pratica è una reazione di protezione dell’organismo.
Il fatto che lo sperone non sia causa di dolore è stato dimostrato da numerosi studi, che hanno evidenziato come circa il 50% dei pazienti con fascite plantare ha anche uno sperone, ma la maggior parte di essi lo ha anche nell’altro piede ed è del tutto asintomatico.
Dopo essermi sottoposta ad un’ecografia al piede sinistro, mi hanno diagnosticato una fascite plantare, nonostante il mio unico sintomo (scossa elletrica tra il terzo e quarto dito del piede) si avvicina di più al Neuroma di Morton. Al momento sono molto incerta sul tipo di terapia e soprattutto sulla categoria di scarpe che devo usare, specialmente nella stagione invernale, quando non posso più usare scarpe aperte con le quali mi sento perfettamente a mio agio, ovvero senza sintomi dolorosi. Nelle stagioni più fredde le uniche scarpe che posso indossare senza sentire le scariche elettriche tra le dita sono scarpe con un po’ di tacco e a pianta molto larga, che consentono alle dita di allargarsi e non sfregarsi tra di loro. Ringrazio per ogni suggerimento utile.
Buonasera…mia figlia soffre di spina calcanearea e purtroppo ora ha trovato lavoro in un centro commerciale e deve stare in piedi 7 ore di fila. Quando torna a casa è molto dolorante.c’è una scarpa più adatta per lei a sopportare tante ore in piedi?grazie Cristina